È allarme microplastiche: una minaccia invisibile ma molto pericolosa, ecco come puoi proteggere te e i tuoi cari.
In un mondo sempre più attento alle tematiche ambientali, il problema delle microplastiche emerge come una sfida complessa e ancora troppo sottovalutata. Queste particelle di plastica, di dimensioni inferiori a 5 mm per le microplastiche e meno di 1 micron per le nanoplastiche, rappresentano una minaccia non solo per l’ambiente ma anche per la salute umana e animale. La loro presenza ubiquitaria nei fiumi, negli oceani e persino nell’aria che respiriamo solleva preoccupazioni significative riguardo agli effetti a lungo termine sulla salute pubblica.
Le ricerche hanno evidenziato come le microplastiche siano capaci di accumulare sostanze tossiche quali pesticidi e metalli pesanti, infiltrandosi così nella catena alimentare. L’esposizione a queste particelle può provocare danni estesi all’organismo umano.
Tra questi: disturbi gastrointestinali, alterazioni del microbiota intestinale, problemi riproduttivi ed effetti cancerogeni sono solo alcune delle conseguenze documentate. Inoltre, la presenza di microplastiche è stata rilevata anche nei polmoni e nelle placche di aterosclerosi dei vasi sanguigni, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari gravi come infarti e ictus.
Le raccomandazioni della SIMI per proteggerci dalle microplastiche
Per fronteggiare questa emergenza sanitaria ed ecologica, la Società Italiana di Medicina Interna propone dieci azioni praticabili da chiunque desideri ridurre l’esposizione personale alle microplastiche:
- Ridurre il consumo di plastica monouso favorendo alternative riutilizzabili.
- Preferire abbigliamento in fibre naturali anziché sintetiche.
- Installare filtri anti-microplastica nelle lavatrici.
- Evitare cosmetici contenenti polimeri insolubili.
- Consumare acqua filtrata o in bottiglie di vetro.
- Minimizzare l’uso della plastica nella conservazione degli alimenti.
- Scegliere alimentazione basata su prodotti freschi e integrali.
- Supportare pratiche ittiche sostenibili riducendo il rischio d’ingerire cibo contaminato da microplastica.
- Gestire responsabilmente i rifiuti separando correttamente la plastica.
- Sensibilizzare l’ambiente circostante sugli effetti nocivi delle microplastiche.
Ecco come le microplastiche danneggiano la nostra salute
L’inquinamento da plastica costituisce uno dei maggior rischi ambientali del nostro tempo con implicazioni dirette sulla salute umana attraverso diverse vie d’esposizione:
- Ingestione: Le particelle possono accumularsi nel tratto gastrointestinale causando irritazione ed infiammazione;
- Disfunzione del microbiota intestinale: Alterando l’equilibrio del microbiota possono emergere malattie infiammatorie intestinali;
- Effetti respiratori: L’inalazione può aggravare condizioni asmatiche o bronchiti;
- Assorbimento chimico tossico: Le sostanze tossiche legate alle particelle possono provocare tossicità sistemica;
- Compromissione immunitaria: L’esposizione compromette la funzionalità immunitaria aumentando suscettibilità ad infezioni;
- Effetti neurologici: Potenziali accumuli nel cervello potrebbero favorire lo sviluppo di patologie neurodegenerative;
- Impatto cardiovascolare: La presenza nelle placche aterosclerotiche incrementa significativamente il rischio cardiovascolare;
- Interferenze endocrine: Sostanze chimiche nelle plastiche possono disturbare i sistemi ormonali con varie implicazioni sanitarie.
La consapevolezza pubblica unitamente ad azioni preventive individualmente adottabili rappresentano passaggi fondamentali verso un futuro meno dipendente dalla plastica e più sicuro sotto il profilo sanitario ed ambientale.